Il Decreto Salva Casa: nuove regole per l’abitabilità

Il recente Decreto Salva Casa ha portato significative novità nel settore edilizio, modificando i requisiti per ottenere il certificato di abitabilità di un immobile.

Quali sono i principali cambiamenti?
Altezza e superficie ridotte:

L'altezza minima degli ambienti abitabili è stata ridotta da 2,70 metri a 2,40 metri.
La superficie minima per i monolocali può ora essere di 20 metri quadrati invece dei precedenti 28.
Maggiore flessibilità per le ristrutturazioni:
Il decreto offre maggiore libertà per ristrutturare edifici esistenti, specialmente se si migliorano le condizioni igienico-sanitarie. In questi casi, è possibile ottenere il certificato di abitabilità anche se non si rispettano completamente le nuove regole su altezza e superficie.
Cosa significa questo in pratica?
Più possibilità di recuperare edifici: Edifici storici o con vincoli architettonici potranno essere recuperati più facilmente.
Alloggi più piccoli ma confortevoli: Saranno possibili soluzioni abitative più compatte, adatte alle esigenze di chi vive da solo o in coppia.
Incentivo alla ristrutturazione: Il decreto incoraggia la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, contribuendo a migliorare l'efficienza energetica degli edifici e a ridurre il consumo di suolo.

Cosa bisogna ricordare?
Importanza della ventilazione: Anche se l'altezza minima è stata ridotta, è fondamentale garantire un'adeguata ventilazione naturale all'interno degli ambienti.
Ruolo del tecnico: Un tecnico abilitato dovrà valutare la conformità di ogni singolo progetto alle nuove norme.

Condizioni igienico-sanitarie: Nonostante la maggiore flessibilità, è fondamentale garantire sempre condizioni igienico-sanitarie adeguate.
In sintesi, il Decreto Salva Casa rappresenta un passo avanti verso una maggiore flessibilità nel settore edilizio, permettendo di adattare gli spazi abitativi alle nuove esigenze e di valorizzare il patrimonio immobiliare esistente.