IMU: si paga anche se l’immobile è inutilizzato – la Corte Costituzionale ribadisce il principio del possesso “potenziale”
Possedere un immobile significa, nella maggior parte dei casi, avere un patrimonio. Ma comporta anche obblighi. Tra questi, il pagamento dell'IMU, anche se l'immobile non è utilizzato o locato. A confermarlo è la recente sentenza n. 49/2025 della Corte Costituzionale, che chiarisce un principio fondamentale: non conta se ne trai un profitto, conta se ne hai la disponibilità giuridica.
Il concetto di "possesso potenziale"La Corte è chiara: ciò che genera l'obbligo di pagare l'IMU è il mero possesso, inteso come "possibilità astratta di utilizzare il bene", indipendentemente dal fatto che questa possibilità venga esercitata o meno.In altre parole, anche un immobile vuoto o inutilizzato, se formalmente nella disponibilità del proprietario, comporta il pagamento dell'imposta.Un impatto diretto su privati e impreseLa decisione ha una portata significativa, soprattutto per:Privati che possiedono seconde case o immobili sfitti;
Imprese immobiliari con immobili in attesa di vendita o ristrutturazione.In entrambi i casi, l'IMU è dovuta salvo casi particolari in cui il bene risulti oggettivamente inutilizzabile (es. occupazioni abusive, inagibilità certificata, cause di forza maggiore). Ma attenzione: è il proprietario a dover dimostrare di aver fatto tutto il possibile per rientrare nella piena disponibilità dell'immobile.
Un tema da conoscere per chi investe nel mattone
In un momento in cui tanti investitori si interrogano sulla redditività dell'immobiliare, questa sentenza rafforza la necessità di valutare con attenzione ogni proprietà nel portafoglio: non solo in base al valore o al potenziale, ma anche considerando i costi fissi che può generare, indipendentemente dall'uso effettivo.
