Mediazione condominiale: quando conviene davvero e come funziona
Le liti condominiali sono tra le più frequenti e insidiose: spese non pagate, delibere contestate, uso improprio degli spazi comuni. Spesso si trasformano in lunghe battaglie legali, con costi elevati e rapporti tra vicini compromessi.
La mediazione condominiale è la risposta moderna a questo problema: uno strumento rapido, economico e collaborativo per risolvere le controversie senza passare per il tribunale.
🤝 Cos'è la mediazione condominiale?
È una procedura extragiudiziale in cui un mediatore imparziale aiuta le parti a dialogare e trovare un accordo.
Prevista dalla legge per alcune tipologie di controversie, la mediazione è oggi più accessibile grazie alla riforma Cartabia (D.Lgs. 149/2022), che consente all'amministratore di avviarla senza l'autorizzazione dell'assemblea.
📌 Quando è obbligatoria?
La mediazione è obbligatoria prima di andare in giudizio per:
Impugnazione di delibere assembleari
Recupero crediti condominiali
Violazioni del regolamento o degli articoli 1117–1139 del Codice Civile
👉 Attenzione: il valore della lite si calcola sull'intera delibera, non solo sulla quota contestata dal singolo condomino.
🚫 Quando non si può attivare?
Non è prevista per:
Risarcimenti da danni causati da parti comuni
Revoca dell'amministratore
Dispute tra singoli condomini che non coinvolgono il condominio
⚙️ Come funziona la procedura?
Deposito della domanda presso un organismo di mediazione
Nomina del mediatore e convocazione entro 20–40 giorni
Primo incontro: se le parti non si presentano, la procedura si chiude; se partecipano, si tenta l'accordo
Eventuali incontri successivi, anche con consulenti tecnici
Verbale finale, con o senza accordo
L'amministratore rappresenta il condominio e può agire autonomamente.
La mediazione condominiale non è solo un'alternativa al tribunale: è uno strumento evoluto per gestire i conflitti in modo intelligente, tutelando tempo, risorse e relazioni.
