Plusvalenze immobiliari: La cassazione fa chiarezza

17.06.2025
Plusvalenze Immobiliari: La Cassazione fa chiarezza! Attenzione alla presunzione di speculazione.

 

Un tema caldo nel settore immobiliare: la plusvalenza da vendita di immobili. Una recente sentenza della Cassazione (n. 11786 del 5 maggio 2025) ha fornito importanti chiarimenti su quando questa plusvalenza è soggetta a tassazione.La Corte si è espressa sull'Art. 67, comma 1, lettera b), del TUIR, che definisce tassabili come "redditi diversi" le plusvalenze generate da cessione onerosa di immobili acquistati o costruiti da non più di cinque anni.Ma c'è un'importante eccezione:Non sono tassabili le unità immobiliari urbane che, per la maggior parte del periodo intercorso tra acquisto/costruzione e cessione, sono state adibite ad abitazione principale del cedente o dei suoi familiari.Il punto cruciale chiarito dalla Cassazione:La Corte ha ribadito che la vendita di un immobile entro i cinque anni che non sia stato adibito ad abitazione principale del cedente per la maggior parte del tempo è considerata speculativa sulla base di una presunzione assoluta. Questo significa che:L'eventuale assenza di volontà speculativa da parte del venditore è irrilevante. La legge presume la finalità speculativa.Gli elementi che escludono la tassazione sono due: il rispetto del periodo temporale (meno di 5 anni) E la destinazione ad abitazione principale del cedente per la maggior parte di tale periodo, da valutare con criteri oggettivi
In sostanza, se vendete un immobile prima dei 5 anni e non lo avete utilizzato come vostra abitazione principale per la maggior parte di quel periodo, la plusvalenza sarà tassabile, anche se non avevate alcuna intenzione speculativa iniziale.Una sentenza fondamentale per chi opera nel real estate o sta valutando la vendita di un immobile.
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