Prima Casa: Più tempo per vendere e mantenere i benefici fiscali
Una novità importante per chi sta pensando di cambiare casa: l'Agenzia delle Entrate, con la recente Risposta n. 197/2025, ha chiarito che il termine per vendere la vecchia abitazione e non perdere le agevolazioni fiscali sulla "prima casa" è stato esteso. Grazie a una modifica introdotta dalla Legge di Bilancio 2025, il limite temporale per la rivendita è ora di due anni, anziché uno. Questa misura, pensata per incentivare il mercato immobiliare, offre maggiore flessibilità e tranquillità ai proprietari.
Due Anni per la Rivendita: Un Vantaggio per Tutti
Fino al 31 dicembre 2024, chi acquistava una nuova "prima casa" pur possedendo ancora la precedente (acquistata con agevolazioni) aveva solo un anno di tempo per venderla, con il rischio di perdere i benefici fiscali. Con il nuovo provvedimento, il termine raddoppia, passando a due anni.
La notizia più rilevante è che questa nuova scadenza vale anche per coloro che, al 31 dicembre 2024, non avevano ancora esaurito il vecchio termine di un anno. Questa precisazione risolve un dubbio concreto per molti contribuenti e offre l'opportunità di:
Valutare con calma le offerte sul mercato.
Evitare di vendere a condizioni svantaggiose a causa della fretta.
Pianificare al meglio l'intero processo di compravendita senza la pressione di scadenze imminenti.
Credito d'Imposta: Valido Anche con la Nuova Scadenza
Il chiarimento dell'Agenzia delle Entrate riguarda anche il credito d'imposta, un beneficio che permette di recuperare le tasse (imposta di registro o IVA) pagate sul primo acquisto agevolato. L'Agenzia ha confermato che questo credito spetta al contribuente anche se si acquista la nuova abitazione prima di aver venduto la precedente, a patto che la vendita avvenga entro i due anni successivi.
Il credito d'imposta viene riconosciuto in via provvisoria e, se la vecchia abitazione non viene venduta entro il termine di due anni, il contribuente decade dalle agevolazioni "prima casa" e perde anche il diritto al credito.
Questa nuova interpretazione rimuove una disparità di trattamento e rende il processo di sostituzione della "prima casa" molto più agevole. Il messaggio per i proprietari è chiaro: hai più tempo per gestire la vendita del tuo vecchio immobile, ma il rispetto della scadenza dei due anni è tassativo. Chi non rispetta questo termine vedrà decadere le agevolazioni e il credito d'imposta già utilizzato, con le conseguenze del caso.