Villa Wolkonsky: il segreto meglio custodito dell’Esquilino
Nascosta tra le arcate dell'antico acquedotto romano, Villa Wolkonsky è molto più di una residenza diplomatica. È un luogo dove storia, arte e natura si incontrano da quasi due secoli.
Nel 1830, la principessa russa Zenaide Wolkonsky acquista un terreno sull'Esquilino per realizzare un rifugio dedicato alla cultura. Affida il progetto all'architetto Giovanni Azzurri e trasforma la villa in un salotto intellettuale, frequentato da scrittori, musicisti e artisti. Tra gli ospiti più celebri anche Gogol, che proprio qui concepisce Le anime morte.
Dopo la sua morte, il figlio Aleksandr arricchisce la collezione con reperti archeologici rinvenuti nel parco. La villa subisce ampliamenti, mantenendo però l'anima originaria. Durante la Seconda guerra mondiale è sede dell'ambasciata tedesca, per poi diventare, nel 1946, residenza ufficiale dell'ambasciatore britannico.
Oggi, immersa in un parco di oltre 200 specie botaniche, Villa Wolkonsky conserva più di 350 reperti antichi, alcuni ospitati in eleganti serre ottocentesche. Una villa-museo nascosta nel cuore di Roma, dove ogni pietra racconta una storia e ogni statua custodisce un frammento d'eternità.