Vuoi affittare casa con il canone concordato? Ecco come si calcola davvero il prezzo

14.09.2025

Quando si parla di locazioni, molti proprietari si chiedono: "Chi decide quanto posso chiedere con il canone concordato?"
A differenza del canone libero – stabilito direttamente tra locatore e inquilino – il canone concordato è regolato da accordi territoriali tra Comuni e associazioni di categoria.
📌 Questi accordi fissano dei valori minimi e massimi al metro quadro, differenziati per zona e caratteristiche dell'immobile.
Il prezzo non si inventa: si calcola partendo dalla superficie catastale e applicando specifici coefficienti di ponderazione, che tengono conto di:
- Zona e servizi disponibili
- Piano e presenza di ascensore
- Esposizione e panoramicità
- Stato di manutenzione e arredamento
- Efficienza energetica✍️ Una volta definito l'importo, serve l'attestazione di congruità rilasciata da associazioni di categoria (proprietari o inquilini) o sportelli convenzionati. Senza questo documento, non si accede ai benefici fiscali, tra cui:
- Cedolare secca ridotta (10%)
-IMU agevolata per i proprietari
- Detrazioni e bonus affitto per gli inquilini💡 Oggi esistono anche simulatori online che aiutano a stimare il canone, ma la verifica ufficiale resta indispensabile.
👉 In sintesi, il canone concordato è un'opportunità per affittare in modo più sicuro, trasparente e conveniente, garantendo vantaggi concreti sia ai proprietari sia agli inquilini.
Se stai pensando di affittare la tua casa, affidarti a un professionista può farti risparmiare tempo, evitare errori e ottenere il massimo dai benefici previsti.

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